La Società Italiana di Chimica Agraria (SICA) è stata fondata nel 1981 con lo scopo di costituire un riferimento per quei ricercatori e studiosi che in varie istituzioni con finalità di ricerca e sperimentazione, quali università, enti, consorzi, realtà industriali operavano nel vasto contesto delle discipline chimiche e biochimiche applicate alla agricoltura. Il nome Chimica agraria che può sembrare datato, essendo storicamente legato ad attività di ricerca e sperimentazione che risalgono ai primi dell’800, riconducibili principalmente all’opera di Justus von Liebig, risulta al contrario ancora del tutto attuale: nel sito web dell’American Chemical Society compare fra le possibili “carriere” quella del “Chimico agrario” con la seguente descrizione di competenza.
Agricultural chemistry focuses on chemical compositions and changes involved in the production, protection, and use of crops... it is directed toward control of processes by which humans obtain food and fiber for themselves... study the causes and effects of biochemical reactions related to plant ... seek ways to control these reactions, and develop chemical products that provide help in controlling these reactions...to assist in the production of food, feed, and fiber include herbicides, fungicides, insecticides, plant growth regulators, fertilizers, and animal feed supplements. Thus, it is important to be able to work, or at least to be conversant, in other fields. It is not good to have tunnel vision; you need. Agricultural chemistry is not a distinct discipline. It ties together genetics, physiology, microbiology, entomology, and other sciences that cross into agriculture as chemical techniques, for example, help evolve more productive plant and animal strains; determine the kinds and amounts of nutrients needed for optimum growth of plants and animals; and determine a soil's ability to provide essential nutrients for the support of crops or livestock. Every scientific discipline that contributes to agricultural progress depends in some way on chemistry.
Le attività della SICA che, come riportato nello statuto, ha come scopo quello di diffondere le conoscenze e promuovere gli studi e le ricerche nel campo delle discipline chimiche applicate all'agricoltura avendo come oggetto di interesse tutti gli aspetti chimici della produttività agraria e dei fattori ambientali che la controllano ben si riconoscono nelle competenze sopra riportate. In relazione all’evoluzione che si è avuta nel campo delle scienze e delle tecnologie applicate all’agricoltura, l’attuale campo d’interesse scientifico della Società riguarda principalmente gli aspetti chimici, biochimici, fisiologici ed ecologici del sistema suolo-acqua-pianta-atmosfera e le interazioni che in esso si sviluppano, i processi di accumulo, mobilizzazione e assorbimento di specie chimiche, endogene ed esogene, utili o dannose, in condizioni ottimali e di stress. Di rilevante importanza risulta l'approccio biotecnologico volto a individuare mezzi tecnici innovativi per la regolazione dei processi atti a migliorare la resa e la qualità della produzione, preservare, migliorare e ripristinare la fertilità, la qualità e la salute del suolo.
La Società è cresciuta notevolmente negli anni sia da un punto di vista numerico, più che raddoppiando il numero degli iscritti, sia dal punto di vista culturale. Dalla recente valutazione (ANVUR) della qualità della produzione editoriale nelle discipline afferenti la chimica agraria è emerso che l’attività di ricerca e sperimentazione risulta tra le eccellenze in ambito nazionale. Diversi Soci sono ai vertici di società scientifiche internazionali o in comitati organizzativi di congressi aventi respiro internazionale e protagonisti di una vivace attività editoriale. Altrettanti Soci rivestono importanti incarichi in organi di governo di Atenei, in strutture di ricerca ministeriali, nel comparto parastatale e privato.
Con questo sito web vogliamo offrire ai Soci e ai Visitatori interessati alla cultura e all’approccio scientifico chimico agrario, uno strumento che permetta di informarsi, dibattere e, seppure virtualmente, incontrarsi, con l’auspicio di contribuire a quella diffusione di contatti e informazioni che sono indispensabile premessa per l’avanzamento della conoscenza scientifica e tecnologica, e per lo sviluppo del Paese.
Giovanni Gigliotti,
Presidente